Ceasefire
r. Jakob Krese, 2025, 31'

Hazira è sopravvissuta al massacro di Srebrenica trent’anni fa. Intrappolata in un limbo all’interno del suo stesso Paese, vive nel campo di Ježevac presso Tuzla – lontana dal villaggio montano da cui era fuggita e che oggi si trova in territorio serbo. Con un umorismo nero tagliente e un’inossidabile resistenza, Hazira affronta la monotonia e le difficoltà della vita da sfollata: spacca la legna, pulisce ogni angolo, si mantiene in movimento per soffocare i ricordi. I suoi rituali quotidiani sono allo stesso tempo un meccanismo di sopravvivenza e una silenziosa forma di resistenza contro il trauma che non scompare mai e contro un sistema che l’ha abbandonata.
Mentre la Bosnia ed Erzegovina commemora i trent’anni dalla fine della guerra e dal genocidio di Srebrenica, Ceasefire rende omaggio a chi continua a vivere le conseguenze di quegli eventi. È una riflessione sulla sopravvivenza, sulla memoria e sul prezzo di una storia irrisolta, che pone una domanda urgente: quanto a lungo può una persona vivere all’ombra di una guerra che, in fondo, non è mai davvero finita?