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117

Besim Sahatçiu, 1976, 19'

Sinossi

Premiato con il Grand Prix al Festival di documentari e cortometraggi a Belgrado, Serbia, nel 1978, questo film è considerato uno dei più grandi esempi del cinema etnografico dell'Europa sud-orientale, e da tanti anni anche il miglior film etnografico kosovaro. Girato nel villaggio kosovaro Nevokaze, racconta la vita di una famiglia tradizionale albanese composta da 117 membri, che convivono in armonia sotto lo stesso tetto. I critici lo hanno definito »il ritratto spirituale della nazione« e, come tale, rappresenta una svolta decisiva nella cinematografia documentaria del Kosovo, introducendo valori estetici inediti nel panorama cinematografico locale.

Biografia

Besim Sahatçiu (2 ottobre 1935 – 20 ottobre 2005) è stato regista teatrale e cinematografico di origini albanesi kosovare. Dopo essersi diplomato al liceo di Peć, in Kosovo, si iscrive all'Università di Belgrado, in Serbia, per studiare letteratura. Per via del servizio militare obbligatorio è costretto ad interrompere gli studi. Successivamente  lavora come traduttore per la casa editrice e giornalistica Rilindja. Si iscrive poi all'Accademia delle arti drammatiche a Zagabria, in Croazia, dove si laurea con la messa in scena dello spettacolo satirico-commico Revisore di Gogol al Teatro nazionale di Priština. Il suo film etnografico 117 è stato premiato con il Grand Prix al Festival di documentari e cortometraggi a Belgrado, Serbia, nel 1978. I critici lo hanno definito »il ritratto spirituale della nazione«.